Presentazione del restauro del cenotafio di Dante in Santa Croce

Presentazione al pubblico dell'intervento di conservazione e restauro del cenotafio dedicato a Dante in Santa Croce, realizzato da Stefano Ricci e inaugurato nel 1830, segno emblematico della fase storica in cui prende forma l’attesa unitaria della futura Nazione.

  • 25.03.2021
Il progetto di restauro gode del patrocinio del Comitato Nazionale per la Celebrazione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri ed è stato promosso dall’Opera di Santa Croce insieme al Fondo Edifici di Culto (FEC) del Ministero dell’Interno e al Comune di Firenze, enti proprietari del complesso monumentale., con la supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio della Città metropolitana di Firenze e le Province di Pistoia e Prato.

Primo riconoscimento ufficiale della città di Firenze al poeta morto in esilio e sepolto a Ravenna, Il cenotafio dedicato a Dante nella basilica di Santa Croce venne promosso dal granduca Ferdinando III, agli inizi del XIX secolo, e fu realizzato grazie a una sottoscrizione pubblica firmata da alcuni degli intellettuali più in vista della vita civile e culturale fiorentina dell’epoca. L’iniziativa suscitò grande consenso tanto che Giacomo Leopardi, nell’autunno del 1818, compose la canzone Sopra il monumento di Dante che si prepara in Firenze.

Venne realizzato da Stefano Ricci e inaugurato nel 1830, segno emblematico della fase storica in cui prende forma l’attesa unitaria della futura Nazione.

Come la sua realizzazione anche il restauro del monumento, in occasione del settimo centenario della morte del Poeta, ha visto una mobilitazione di cui sono protagonisti soggetti privati e imprese del territorio: Florence e Christian Levett, Dedalus Italia Spa e El. En. Spa.

L’intervento di conservazione e restauro è stato condotto utilizzando metodologie tradizionali e il ricorso alla tecnologia laser, che ha consentito di intervenire nelle parti che presentavano maggiori problematiche di conservazione. Con una tecnica specifica sono state ripristinate anche le scritte a fondo d’oro. Subito dopo l’alluvione il cenotafio era stato oggetto di un’operazione generale di ripulitura e l’intervento odierno ha consentito la rimozione anche di alcuni residui di limo, oltre che di alcune incisioni da parte di vandali.

Quando

Giovedì 25 marzo, ore 11

Dove

Basilica di Santa Croce

Restrizioni

Per via delle restrizioni dovute al contenimento della pandemia, l'evento non è pubblico

Il cenotafio

Il monumento vede Dante, vestito all’antica e con una corona di alloro, seduto in posizione sopraelevata al centro della composizione, in atteggiamento pensoso e con il braccio poggiato su un libro.

Il sarcofago è affiancato da due figure femminili: a sinistra l’Italia in piedi e con la corona turrita, a destra la Poesia piangente, adagiata sulla tomba che tiene nelle mani una corona d’alloro e un volume con incisi i versi della Divina Commedia «IO MI SON UN CHE QUANDO AMORE M(I) SPIRA, NOTO» (Purgatorio XXIV).

Lo schema compositivo e le pose dei personaggi citano opere di Canova, modello indiscusso per Ricci.

Il cenotafio, assai imponente e impegnativo dal punto di vista tecnico, venne inaugurato il 24 marzo 1830 molti anni dopo la sua ideazione, suscitando consensi, ma anche critiche accese. In un tempo ormai attraversato da correnti puriste e romantiche, l’opera, di ispirazione pienamente neoclassica, apparve ai contemporanei appartenere a un linguaggio ormai passato.

Con il patrocinio di Dante 2021 | Comitato Nazionale per le Celebrazioni dei 700 anni

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